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matteo.rugna
04 set 2019
In Gare, Eventi, Comunita'
Avevo in mente questa gara da quando è stata disputata nel 2018, pensa te. Pensavo, sembra fatta proprio per me. 1200 metri di nuoto (pochini seppur con acqua non proprio tiepida), una sfacchinata in bici da 98 km lungo 3 passi alpini (tra cui sua maesta Stelvio, passando per l'Umbrail) e poi 20 "comodi, comodi" km di corsa. E si, sembra la copia dell'Idroman ma in quota. Mi iscrivo forse il giorno dall'apertura all'evento, anche per risparmiare ;). Di solito a settembre arrivo in forma anche se rischio sempre di esagerare coi giri in bici ad agosto durante le mie ferie. Arriviamo al dunque e quindi saltiamo direttamente a sabato 31/08. Sono in quel di Livigno e sto gustando il cibo del pre pasta party di Livigno, mica male devo dire. Il roast beef si lancia mangiare che è un piacere. Ho appena nuotato nel lago di Livigno con Vitto ed entrambi siamo soddisfatti (lei ha partecipato allo short distance) perchè l'acqua non è così gelata; era messa peggio, a maggio, la temperatura del lago di Garda. Sono tranquillo perchè le aspettative non sono altissime; arrivo da un lungo periodo dove non riesco a correre come si deve a causa di un'infiammazione che non vuole lasciarmi in pace. Il piano gara è semplice: nuotare in maniera solida, dare l'anima in bici ed accogliere quello che viene dalla corsa. Al briefing ci dicono che non passeremo dallo Stelvio ma ci fermeremo all'umbrail a causa del traffico. Cambia poco ma con queste parole inizio a temere proprio per la strada aperta al traffico. L'indomani scopro poi, poco prima della partenza, che sullo stelvio, versante Bormino, è scesa una piccola frana e quindi non è transitabile. Benissimo! Il percorso bike perde tutto il suo fascino e la sua difficoltà. In pratica dal lago faremo 15 km di pianura e poi attaccheremo Eira e Foscagno, giro di boa a Bormio e di nuovo Foscagno prima di fermarci in t2 a Trepalle. Abbiamo un percorso di 80 km e 1700 di dislivello contro uno di 98 e 2700. Dovrei essere frustrato per la "perdita" ma visto che non cullo realmente obiettivi di piazzamento la prendo in maniera tranquilla. Sono le 8.45, 15 minuti e si parte. Sono bello bardato: cuffia, guanti, calzari, maglia sotto muta tutto in neoprene per sconfiggere il freddo. Sono li in pole position; Vitto mi guarda in maniera estremamente tesa. Talmente tesa che la tensione la trasmette a me. Si parte e io stupidamente sono davanti ma non valgo neanche lontanamente le prime posizioni. Ed ecco che prendo colpi a destra e a manca. Fatico a riemergere. Come se non bastasse i guanti non vanno bene perchè troppo grandi e tendono a sfilarsi. Respiro affanosamente, l'acqua mi pare pure più fredda di ieri. Mi giro un secondo, tra una bracciata a rana e una a stile, e mi sembra di essere ultimo. Che pena. Recupero la calma dopo circa 5 minuti e inizio a nuotare in un modo che definirei decente. Niente di assurdo ma ora sto nuotando, sul serio. Dopo il giro di boa riprendo il mio filone e il mio ritmo onesto. Mi assesto in un gruppetto e per la prima volta non vedo atleti che mi passano a velocità doppia. Significherà che sono realmente ultimo oppure che sto iniziando ad andare? Alla fine il tempo dirà 24 minuti. 2 di passo. Abbastanza scarso ma considerando i primi 5 minuti terribili non va nemmeno così male. Endu dice che ho fatto il 62esimo tempo. Nel tendone delle zona cambio c'è il delirio e la frenesia più totale. Uomini e donne ignude che provano a cambiarsi il più velocemente possibile in uno spazio estremamente ristretto. Ne esco vivo dopo 6 minuti e prendo la mia Look. Parto forte a 40 di media tra le gallerie. Arrivo al giro di boa e la bici non fa quello che voglio io. La ruota anteriore è bucata. Ho il tubeless così decido di proseguire comunque per il tratto pianeggiante. Prima di prendere la salita mi fermo e pompo sperando che il liquido interno faccia il suo dovere. Prendo dapprima il passo Eira e poi il Foscagno. Inizia la mia magica rimonta. In cima al secondo passo mi dicono di essere 15esimo. Mica male. Scendo tranquillo, temo per la ruota, la quale mi tradisce definitivamente ad Arnoga. Devo fermarmi e mettere la camera d'aria. Perdo tanti minuti e la gara è compromessa. Inizio a prenderla meno seriamente. A Bormio arrivo con un passo non proprio convinto giro e pedalo regolare fino a Isolaccia dove riprende la salita vera e propria. Inizio a superarne uno dopo l'altro, in mezzo al traffico e non. Riprendo fiducia e spingo fino in cima dove mi attende un'acquazzone. Prendo la mantellina e vado in t2 a Trepalle per la corsa finale. La strada che poi si riduce a sentiero è assai gradevole, mi perdo via guardandomi intorno. Forzo poco o nulla. Penso che la gara sia andata quindi non esagero per salvaguardare il ginocchio. A sorpresa dopo 10 km mi ha superato solo un francese e finora sono andato davvero adagio. Successivamente lungo la ciclabile che costeggia il lago andrò ancora più adagio. Quel ristoro li messo in mezzo rifornisce di ottima coca e succosi gel. Già che ci sono mi riempo anche le tasche ;). Corro piano come sempre, saluto Vitto, le chiedo come sia andata la sua di gara e cerco di distrarmi guardando i miei colleghi indaffarati anche loro a chiudere la gara. 20 km non passano mai soprattutto se sei femo col passo di 5.18. Però dopo meno di 5,30, mentre inizia nuovamente a diluviare, riesco a giungere al traguardo in 26esima posizione. Pensavo molto peggio. Avrei potuto forzare nella corsa per entrare nei 20 ma è stato meglio così. Sono contento dopo tutto e non sono nemmeno sfinito. Ho un po' di amaro in bocca, lo ammetto. Avrei potuto davvero fare qualcosa di positivo ma la sfortuna ultimamente mi sta colpendo. Arriveranno giorni migliori, ne sono convinto.
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matteo.rugna
25 giu 2019
In Gare, Eventi, Comunita'
Si chiama Idroman, alive in the hell - Triathlon terrible. Un motivo dovrà pur esserci. Ma le sfide sono affascinanti e intriganti quando sono complesse e il percorso è particolarmente tortuoso. Personalmente ricerco sempre un qualcosa che mi possa mettere in difficoltà, mettere alla prova. Le gare dove taglio il traguardo con addosso ancora tante energie finisco per dimenticarle in fretta . Per trovare soddisfazione devo avere dato tutto quando mi trovo all'arrivo. E domenica 23 giugno, a Idro, sono proprio stato soddisfatto, seppur completamente sfinito. Giornata rovente che ricorderò a lungo se non per sempre. Mi sono lanciato nel triathlon perchè volevo ancora di più alzare l'asticella, quella personale. Non quella di voler emergere sugli altri. Però, da sportivo quale credo di essere, considero che l'agonismo sia la linfa vitale che ti fa andare avanti. Pianificare il calendario gare ti stimola ad allenarti tutti i santi giorni. Il triathlon ti toglie tanto ma ti regala emozioni, o per lo meno a me capita così. La bici, il mio sport preferito, mi esalta per mille aspetti ma in aggiunta al nuoto e alla corsa diventa un qualcosa ancor di più attraente. Sono le 8 ormai e ho allestito la zona cambio in fretta e furia. Devo subito correre al pontile per la spunta, nemmeno il tempo per puciare i piedi e capire quanti gradi è l'acqua. Mettiamola così, come inizio poteva andare meglio. Suona la trombetta di inizio gara e stavolta mentre nuoto non mi sento così scarso. Non scivolo come i primi e nemmeno come gli immediati inseguitori ma mi assesto a centro gruppo che per me è oro colato. La frazione di nuoto è all'australiana quindi si esce dalla acqua e ci si tuffa per iniziare il secondo giro. Ed è qui che un rigolo d'acqua entra negli occhialini. Un bel fastidio, qualche bracciata a rana per riposare l'occhio e dopo 35 minuti mi ritrovo in zona cambio per inforcare la mia LOOK 566. Eccoci qui sulla mia amata bici, ormai d'epoca. Giusto 300 m di piano e si sale verso Capovalle. Il ritmo inizialmente sulla prima salita non è di quelli migliori, tant'è che registrerò il tempo migliore al secondo passaggio. Rimango tranquillo e i battiti salgono dove voglio che arrivino et voilà anche la gamba inizia a girare. Al giro di boa mi rendo conto di essere 11esimo. Bel recupero dai. La parte migliore però deve ancora venire anche perchè al bivio per Magasa mi sento ancora bene, nonostante i 2000 d+ già portati a casa. La salita è perfetta per me, costante al 7-8%. Su questa ascesa mi gaso sul serio e con il morale alto affronto e supero brillantemente e anche l'ultima asperità giungendo a Moerna. Arrivo in zona cambio per la seconda volta e stavolta sono sesto. Adesso viene il bello però.. Negli ultimi giorni prima della gara sentivo belle sensazioni nella corsa e e così parto con il ritmo "deciso a tavolino" 4.35-4.40. Il tracciato è mosso, per nulla veloce e molto esposto al sole. Quando ero in montagna a pedalare non sentivo così caldo ma lungo il lago Idro le temperature sono torride, credo tranquillamente sopra i 30 gradi. Fatto sta che i polpacci rispondono e anche il mio cuore risponde decentemente. Il mio sguardo è fisso sul fenix per capire come sono messo con i bpm. Fino a qui tutto bene... Ma una gara del genere, per un neofita come me, non può passare liscia ed ecco a sopresa e senza avvisaglie che arriva il black out. 30 secondi in più di passo al km tra il 9° km e il 10°. Debacle totale. Mi fermo e tolgo la fascia; basta fissarmi su questi benedetti battiti. é una lunga (10 km ancora) e lenta agonia (lenta perchè correre a 5.15 o 5.20 non passa mai). La mia ragazza, Vitto, mi vede pallido come non mai e mi urla di non mollare sostendomi con le sue ultime energie rimaste (anche lei era in corsa; aveva appena terminato il suo Idroman, percorso Olimpico). Di sicuro non avrei mollato per nessun motivo al mondo. Dopo 5.45 ore di sano(?) sport arrivo sotto il traguardo, ormai moribondo a gustarmi una medaglia di finisher che vale davvero tanto, più del decimo posto assoluto. Una felicità condivisa con Vitti anche lei autrice di una grande impresa. E questo vale sinceramente più di tutto il resto. Adesso dopo mesi mi godo 2 giorni di assoluto riposo e poi via per 3 marathon di mtb prima di The Giant a Livigno, fissata per il primo settembre Matteo
Una non normale domenica a base di Triathlon Medio content media
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matteo.rugna
18 feb 2019
In Gare, Eventi, Comunita'
Il giorno 17/02/2019 si è svolta a Sovico la terza edizione del Duathlon Cross della brianza. L'evento è in costante crescita, merito di un'ottima organizzazione e di una location facilmente raggiungibile da lombardi (e non solo), oltre al fatto che è la prima gara dove poter testare le proprie gambe. E infatti il parco iscritti presenta importanti nomi a livello nazionale sia in campo maschile (Ridolfi, Cucco, Fognini, Galli, Zanenga..) che in quello femminile (Bolzan e Menditto). La prima partenza, fissata alle ore 10, vedeva una ventina di agguerrite ragazze pronte a darsi battaglia lungo i primi 3 km di corsa seguiti poi da 2 giri da 7 km di mtb e un finale di 1,5 km ancora di corsa. A difendere i nostri colori, del Triathlon Alto Lario, c'era Vittoria Della Cagnoletta pronta a lottare per 90 minuti lungo i sentieri infangati. Al via le prime scappavano a grandissimo ritmo chiudendo la prima frazione in appena 13 minuti. 2 minuti più tardi arrivava Vitto terminando la prima frazione in una solida settima posizione. Una volta in sella alla sua bici, grazie alla sua buona tecnica e tenacia, ci metteva davvero poco per recuperare le due ragazze che la precedevano ed ad ottenere rapidamente un vantaggio ragguardevole. Infatti dopo il primo giro di mtb il distacco sulla sesta era di quasi 2 minuti, diventati 4 dopo il secondo giro. Il percorso in bici presentava notevoli insidie in quanto il terreno era veramente viscido e in alcuni punti perfino impraticabile. Molto belle le parti tecniche nel sottobosco; curve paraboliche e continui rilanci. L'ultima frazione run era corta ma massacrante, i battiti erano ben al di fuori della soglia ma ormai le posizioni erano cristallizzate e Vittoria poteva godersi così il suo meritato quinto posto. Sul traguardo poi, lo speaker annunciava che l'atleta del Triathlon alto Lario era campionessa regionale di specialità. Una notizia che la coglieva di sorpresa e che la riempiva di felicità. Direi che la stagione meglio di così non poteva partire. Matteo Rugna, l'altro nostro atleta in gara, se la sarebbe dovuta vedere contro altri 140 atleti circa. La partenza è stata folgorante. Ritmo da 3000 in pista altro che cross.. Matteo si difendeva chiudendo la prima frazione in circa 30esima posizione. Iniziava così la frazione mtb , quella a lui più congeniale. Passo dopo passo (o per meglio dire pedalata dopo pedalata) rimontava posizioni fino ad arrivare al dodicesimo posto. Purtroppo qualche errore di traiettoria in mtb gli faceva perdere parecchi secondi preziosi che non gli hanno permesso di agguantare la top 10. Nella seconda zona cambio perdeva una posizione. Riusciva però agevolmente a mantenere, fino al traguardo, la sua preziosa 13esima posizione (e terzo di categoria). Un'ottima gara anche la sua! Rispetto allo scorso anno i due ragazzi hanno acquisito doti importi soprattutto nella corsa dove sono riusciti a stare nella prima parte del gruppo. Infatti essendo già in posizioni avanzate ci hanno impiegato poco a recuperare e non subire "tappi" da centro gruppo in bici. I frutti degli allenamenti del martedì sera, organizzati dalla società e gestiti dal nostro atleta Francesco Gotti, si vedono tutti. Che questi risultati siano di buon auspicio per un super 2019!
Grande avvio di stagione nel Duathlon cross della Brianza content media
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matteo.rugna
22 ott 2018
In Gare, Eventi, Comunita'
Per i nostri atleti Vittoria della Cagnoletta e Matteo doveva essere una giornata di puro divertimento e così è stato. Entrambi arrivano da una stagione prettamente ciclistica e solo nelle ultime 2/3 settimane hanno ripreso ad allenarsi anche nel nuoto e nella corsa. La manifestazione presentava una spettacolare frazione natatoria di 1000 m con partenza presso Baia dei Saraceni ed arrivo in piazza del Mare. La gara continuava con la parte in mtb, la quale si sviluppava soprattutto nei bellissimi single track della celeberrima 24h di Finale Ligure. Infine la durissima frazione in trail run di 6 km la cui presentava continui sentieri con pendenze durissime sia in salita che in discesa e ultimi 400 m da effettuare sulla sabbia lungo mare. Per Vittoria si trattava della prima volta in acqua contemporaneamente insieme ad altri 150 atleti. L'agitazione le ha giocato un brutto scherzo; infatti dopo un primo momento di crisi è riuscita comunque a ritrovare la calma e al proprio passo ha raggiunto riva. In zona cambio ecco la beffa; probabilmente altri atleti le hanno urtato la bici e messo in disordine la sua postazione. La nostra atleta non riusciva più a trovare le scarpette a il casco e perdeva così altro tempo. Dopo aver ritrovato tutto partiva con un bel passo in mtb recuperando qualche posizione sia in salita che nella difficile discesa del Toboga. Sorprendentemente è nella parte di corsa dove riesce ad emergere maggiormente spingendo bene lungo i gradini della torre Saracena e scendendo velocemente dal sentiero "balcone sul mare" con vista stupenda su tutto il litorale. Conclude così la sua gara in poco più di 2 ore e mezza dopo un incredibile sforzo. La sua fatica viene ripagata con la prima posizione di categoria e con una buona pasta al pesto. Matteo come Vittoria, annaspa nel nuoto chiudendo la sua frazione in una negativa posizione: 92esimo . In mtb inizia il suo recupero forsennato superando circa 70 atleti. Il percorso tecnico lo esalta e il crono lo conferma: in bici segna il 10 tempo assoluto. Nella corsa partiva molto bene e sulle prime rampe superava già 3 atleti. Purtroppo nella prima discesa stortava lievemente la caviglia. Le conseguenze di questo infortunio lo portano a scendere dalle Manie molto lentamente perdendo così almeno 4-5 posizioni. Il risultato finale parla di un 26 esimo posto assoluto e sesto di categoria. Doveva essere per entrambi un week end di solo divertimento ed invece sono arrivati anche i risultati, a sorpresa. Avanti così!
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matteo.rugna
19 ott 2018
In Gare, Eventi, Comunita'
Attenzione al personaggio! Bruno Galigani Nome: Bruno Galigani: Soprannome: Brunetto/squalo di Marbella. Bruno, che arriva dalla corsa, ha debuttato subito nel circuito Ironman con il 70.3 di Marbella, ottenendo un più che buon risultato. Lanciato da questa prima esperienza ha proseguito inanellando una serie di ottime gare sprint/olimpici: Ecco l'elenco: Triathlon Olimpico di Sirmione, Triathlon sprint Lecco; Triathlon sprint Bellagio; Triathlon sprint Cernobbio Recentemente ha partecipato al medio di Mergozzo sfiorando il tempo di 5 ore (avrebbe potuto stare sotto le 5 ore se non avesse subito una penalità di 5 minuti). Nel giro di pochi mesi ha mostrato un'ottima predisposizione nel nuoto; infatti si è reso anche protagonista di attraversate nel nostro Lago di Como. Obiettivi nel 2019: prendere parte ad un ironman completo!
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matteo.rugna
19 ott 2018
In Gare, Eventi, Comunita'
Occhio al personaggio parte seconda. Nome: Raffaella Sguazza Raffa è la nostra atleta più esperta. Nel suo curriculum può vantare un'infinità di gare portate a termine, tra Olimpici e long distance. Non a caso è riconosciuta tra le più forti IronGirl! Quest'anno è riuscita a portare a termine un altro Ironman, quello di Nizza. Grazie alla sua incredibile dedizione e tenacia è riuscita a concludere la prova, nonostante ci fossero condizioni meteo a dir poco proibitive. Nell'anno 2019 ha portato a termine anche il medio di Candia (chiuso con un buon crono: 5 ore e 30) e l'olimpico di Segrate Obiettivi per 2019: essere finisher a 2 ironman (klaghenfurt e Barcellona) e al Challenge di Riccione. Un bel menù insomma.
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matteo.rugna

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